La volontà di cambiare

 

bell hooks La volontà di cambiare Mascolinità e amore Tutti hanno bisogno di amare e di essere amati, anche gli uomini. È questa la verità essenziale che anima La volontà di cambiare, il libro a cui bell hooks ha affidato le sue riflessioni sulla mascolinità tossica, sull’inclinazione maschile alla violenza e all’assenza di emozioni, ma soprattutto sulla rivoluzione affettiva necessaria per immaginare una società nuova, in cui nessuno debba più avere paura del proprio universo sentimentale. Cresciuti in una società patriarcale, in cui resta fondamentale gestire e preservare il mito della forza, gli uomini hanno imparato a fabbricare meccanismi di difesa per resistere alla pressione emotiva che viene esercitata sulle loro coscienze. Sono spinti a indossare maschere sempre più convincenti per evitare di esprimere ciò che sentono davvero e rivelare così la loro incapacità di gestire relazioni profonde e aperte. Sono maschere di rabbia e violenza, con cui compiono i delitti che colpiscono migliaia di vittime ogni giorno. Ma con una disposizione positiva al cambiamento, una rivoluzione delle coscienze non è più un’irraggiungibile utopia, diventa anzi un’indispensabile visione per abitare un futuro diverso: l’unico in cui tutti avranno il coraggio di amare e di essere amati. Traduzione di Bruna Tortorella

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La volontà di cambiare.
Mascolinità e amore
— bell hooks

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La volontà di cambiare

Mascolinità e amore

Tutti hanno bisogno di amare e di essere amati, anche gli uomini. È questa la verità essenziale che anima La volontà di cambiare, il libro a cui bell hooks ha affidato le sue riflessioni sulla mascolinità tossica, sull’inclinazione maschile alla violenza e all’assenza di emozioni, ma soprattutto sulla rivoluzione affettiva necessaria per immaginare una società nuova, in cui nessuno debba più avere paura del proprio universo sentimentale.

Cresciuti in una società patriarcale, in cui resta fondamentale gestire e preservare il mito della forza, gli uomini hanno imparato a fabbricare meccanismi di difesa per resistere alla pressione emotiva che viene esercitata sulle loro coscienze. Sono spinti a indossare maschere sempre più convincenti per evitare di esprimere ciò che sentono davvero e rivelare così la loro incapacità di gestire relazioni profonde e aperte. Sono maschere di rabbia e violenza, con cui compiono i delitti che colpiscono migliaia di vittime ogni giorno.

Ma con una disposizione positiva al cambiamento, una rivoluzione delle coscienze non è più un’irraggiungibile utopia, diventa anzi un’indispensabile visione per abitare un futuro diverso: l’unico in cui tutti avranno il coraggio di amare e di essere amati.

Traduzione di Bruna Tortorella

«bell hooks è stata un modello per lo straordinario coraggio e l’intelligenza profonda. Nel cercare il suo linguaggio e la sua forza ha incoraggiato moltissimi altri a fare lo stesso.»

Margaret Atwood

leggi alcuni estratti di seguito

 

alcuni estratti

 

sul integrità

Chiunque abbia un falso sé deve essere disonesto. Le persone che imparano a mentire a se stesse e agli altri non possono amare perché non potendo dire la verità sono anche incapaci di fidarsi. Questa è la sostanza del danno psicologico arrecato agli uomini dal patriarcato. È una forma di abuso che la nostra cultura continua a negare. I ragazzi allevati per diventare patriarchi subiscono una violenza. In quanto vittime di un abuso, perché costretti a perseguire l’ideale patriarcale, imparano che non possono essere amati.

 

L’integrità è necessaria anche per avere una sana autostima. La maggior parte degli uomini ha una bassa autostima perché mente e dissimula costantemente (indossando maschere) per interpretare il ruolo maschile sessista. Considerando la pratica dell’integrità un pilastro fondamentale dell’autostima, nella sua opera pionieristica sull’argomento, I sei pilastri dell’autostima, Nathaniel Branden sostiene che mentire danneggia la percezione di sé. Confessa che, come molti uomini, un tempo si era convinto che fosse importante mentire per proteggere gli altri, ma alla fine ha dovuto affrontare la verità che «le menzogne non funzionano». Per aumentare la sua autostima, per esercitare l’integrità, ha appreso che bisognava dire la verità, che «procrastinando e rimandando ho semplicemente reso le conseguenze più terribili per tutti». Inoltre, scrive: «Non sono riuscito a proteggere nessuno, meno che mai me stesso. Se la mia motivazione era in parte risparmiare le persone a cui tenevo, ho inflitto loro un dolore peggiore di quello che avrebbero subito altrimenti. Se la mia motivazione era in parte proteggere la mia autostima evitando un conflitto tra i miei valori e le mie lealtà, è stata la mia autostima che ho danneggiato». La logica distorta di cui parla è la stessa che usano molti uomini patriarcali per evitare di dire la verità e di praticare l’integrità.

 

Quando gli uomini praticano l’integrità, accettano che parte del lavoro consiste nell’imparare a essere flessibili, a negoziare, ad abbracciare il cambiamento nel pensiero e nell’azione. La capacità di criticare se stessi, di cambiare e di ascoltare le critiche degli altri è la condizione che ci rende capaci di assumerci responsabilità. Per entrare in sintonia con la famiglia e gli amici, gli uomini devono imparare ad assumersi responsabilità. Questa è un’altra componente di una sana autostima.

 

sul dolore

Per crescere psicologicamente e spiritualmente, gli uomini hanno bisogno di piangere. Quelli che sono impegnati nell’autoguarigione testimoniano che è solo quando sono in grado di provare il dolore che possono cominciare a guarire.

 

Per ritrovare la loro passione, gli uomini devono accettare il dolore, provare la sofferenza e, attraverso di essa avanzare verso il mondo del piacere che li attende. Questo è il viaggio eroico che devono intraprendere gli uomini dei nostri tempi. Non è un viaggio che conduce alla conquista e al dominio, alla disconnessione e alla rinuncia alla vita, è un viaggio di rivendicazione in cui i frammenti del sé vengono ritrovati e rimessi insieme, resi integri.

 

 

L’idea che le lesbiche odino gli uomini si rivela sempre falsa quando le donne si riuniscono e parlano di loro. A fare i commenti più feroci sugli uomini sono sempre donne che stanno con loro e hanno intenzione di stare con loro per il resto della vita. Dopo quarantanove anni di matrimonio, mia madre è arrabbiata con nostro padre. Dopo essere stata la perfetta moglie obbediente, ora che entrambi hanno più di settant’anni, è sconvolta dal fatto che non sia più generoso nell’esprimere i sentimenti. Dal momento che non è una femminista, non capisce che è contraddittorio aspettarsi che quel vecchio patriarca le esprima all’improvviso il suo amore. La sua rabbia lo sorprende e lo fa infuriare. La rabbia della mamma maschera la paura di poter morire da un giorno all’altro senza mai essersi sentita amata dall’uomo a cui ha dedicato tutta la vita. Come alcuni uomini sentono che il patriarcato non ha mantenuto la sua promessa, la mamma sente che anche le sue aspettative siano state tradite, non ha ricevuto nessuna ricompensa per aver svolto il ruolo subordinato che le avevano detto una brava moglie deve svolgere.

 

sul amare

Shere Hite ha documentato questo desiderio nel suo imponente studio Le donne e l’amore. Il capitolo intitolato «Amare gli uomini in questo momento della storia» comincia con l’osservazione che «stranamente, e in modo ossessivo, la maggior parte delle donne intervistate per questo studio – sposate, single o divorziate, di tutte le età – afferma di non aver ancora trovato l’amore che cerca». L’amore che le donne cercano nelle relazioni con gli uomini è basato sulla reciprocità. La reciprocità è diversa dall’uguaglianza.

 

Molti temono di imparare ad amare perché non riescono a immaginare una sessualità che vada al di là del modello patriarcale. In un mondo in cui gli uomini amano, l’attenzione all’eros e all’erotismo sostituirà naturalmente l’ossessione maschile per il sesso. Se gli venisse insegnato un sano erotismo, tutti gli uomini potrebbero avere l’opportunità di godere di un piacere sessuale, fantasie comprese, fine a se stesso, non come sostituto di fantasie di dominio o come modo per affermare la virilità invece della propria individualità.

 

Desideriamo ardentemente che uomini e ragazzi trovino il modo di amare se stessi. Desiderano ardentemente che passino dall’amor proprio alla comunione che guarisce. Nessun uomo che rivendica la passione nella sua vita teme la passione in un altro uomo. Non è omofobo, perché esserlo significherebbe rifiutare quell’accettazione di sé e degli altri che è essenziale per la formazione e il mantenimento dell’autostima. Se tutti gli uomini fossero in contatto con la passione primordiale positiva, le categorie di gay ed etero perderebbero il loro significato discriminatorio.

 

In A Queer Geography Frank Browning fa un’utile distinzione tra la politica dell’identità gay, che spesso impedisce la connessione, e un impegno per l’eros e l’erotismo che allarga le connessioni:

Per erotismo intendo tutte le potenti attrazioni che possiamo provare: per fare da guida ed essere guidati, per i flirt irrealizzabili, per le conversazioni intellettuali, per il cameratismo sudato nello sport e nel lavoro, per l’estasi spirituale, per lo stare abbracciati in un silenzioso dolore, per la rabbia esplosiva contro un nemico comune, per il sublime amore dell’amicizia. Tutti o nessuno di questi modi di amare potrebbero essere collegati al fatto che di solito faccio sesso con gli uomini, perché tutti questi amori possono esistere ed esistono sia con gli uomini che con le donne della mia vita.

sul cambiamento

ci sono molte donne che sono state sia aiutate sia ferite dagli uomini. Kay Leigh Hagan testimonia che gli uomini buoni della sua vita hanno sconfitto il suo odio per gli uomini:

Sia per gli uomini che per le donne, gli Uomini Buoni possono essere alquanto inquietanti perché di solito non agiscono con le modalità tipicamente associate agli uomini. Ascoltano più di quanto parlano, riflettono sui propri comportamenti e sulle proprie motivazioni, si educano attivamente studiando la cultura femminile e ascoltando le donne […] Evitano di usare le donne come espressione emotiva vicaria […] Quando sbagliano, anche loro sbagliano, guardano alle donne come guida e accettano con gratitudine le loro critiche. Si esercitano a sopportare l’incertezza mentre aspettano che un nuovo modo di essere riveli alternative precedentemente non considerate ai comportamenti abusivi e di controllo. Rimproverano gli altri uomini per i loro comportamenti misogini, anche quando non ci sono donne presenti, e si impegnano a riconoscere e mettere in discussione i propri. Forse la cosa più sorprendente è che gli Uomini Buoni si rendono conto dell’importanza della pratica femminista per loro, e la sostengono non perché sia politicamente corretta, o perché vogliono piacere alle donne, e neanche perché vogliono che le donne ottengano l’uguaglianza, ma perché capiscono che il privilegio maschile impedisce loro non solo di diventare esseri umani integri e autentici, ma anche di conoscere la verità sul mondo […] Sono la prova che gli uomini possono cambiare.